mercoledì 14 febbraio 2007

Sanremo 2007 : LE PRIME INDISCREZIONI SUI TESTI DELLE CANZONI

"Mi hanno mandato a casa senza dire una parola devo dare un po' di questo culo ce lo chiede la nuova economia". Un po' a sorpresa per chi era abituato al suo pop elegante, Fabio Concato è uno dei casi del prossimo festival di Sanremo. Concato ha fatto una scelta coraggiosa: presentare un pezzo impegnativo, che usa l'orchestra pochissimo e non prevede la batteria (e che infatti pare abbia fatto arrabbiare i musicisti dell'orchestrona).
''Oltre il giardino'' è la storia di un cinquantenne che non sa "che cosa fare e si deve reinventare" perché rimasto senza lavoro, travolto da quella nuova economia che lo costringe a dividersi tra improvvisarsi giardiniere e concessioni estreme.
Sul piano dei testi a segnare la distanza dal classico gioco d'amore ci sono, come prevedibile, anche Simone Cristicchi, Daniele Silvestri e Paolo Rossi l'incipit della 'Paranza', il brano di Silvestri, è lapidario: "mi sono innamorato di una stronza". Lo sviluppo è un divertissement che, giocando su rime e assonanze, parla di danza, latitanza ('la paranza è una danza che si balla in latitanzà), udienza, cambio di residenza con frasi tipo: "Così da Genova puoi scendere a Cosenza, come da Brindisi salire su in Brianza, uno di Cogne andrà a Taormina in prima istanza, uno di Trapani? Forse Provenza", in un gioco continuo dove vita di coppia e libertà individuale si mescolano con i temi della giustizia, in un clima musicale sospeso tra 'Saliro'' e calembour arboriani.
Sul piano letterario e del contenuto il testo più bello e impegnativo è di Simone Cristicchi. ''Ti regalero' una rosa'' è una sorta di melodico rap acustico che racconta senza sconti la vita dell'ospite di un manicomio, un matto. La canzone corre nei corridoi del manicomio come l'occhio di una telecamera: i malati incatenati, picchiati, che giacciono tra escrementi e segatura, che scoprono l'unico momento di tenerezza nell'amore omosessuale. Il racconto si conclude con il più disperato dei gesti. Un candidato sicuro al premio della Critica. Più simile allo spirito di Daniele Silvestri è 'In Italia si sta male', un brano inedito di Rino Gaetano, rimasto per anni sotto forma di provino chitarra e voce registrato su una cassetta. Essendo cantato da Paolo Rossi, non cantante professionista è coerente il clima da banda, da cabaret più teatrale: "ma guarda un po', che fortuna stare qua, in mezzo a tanta civiltà...In Italia c'é l'amore, da quando nasce a quando muore, se sei brutto o se sei bello, se sei brutto o se sei bello, se sei ricco oppure no...in Italia non si può ma guarda un po'", è il refrain del brano del povero Rino che è tra i modelli dichiarati di Cristicchi e Silvestri.




Fonte: Radio Amicizia

Nessun commento: